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Toits de Rome

Relazioni bilaterali 

Italia

Italia: un passato coloniale che ha forgiato legami geopolitici ed economici

All'inizio del XX secolo, anche il giovane Regno d'Italia cerca di sviluppare il proprio impero coloniale per rivaleggiare con quello delle altre potenze europee, in particolare francese e britannica. Tuttavia, frustrata nelle sue ambizioni dall'istituzione del protettorato francese in Tunisia e dal fallimento della guerra italo-etiope, l'Italia vede quindi la conquista del territorio libico come riscatto ed impresa realizzabile. L’Italia, pertanto, non rinuncia ai suoi diritti in Libia fino al 1947.

La dittatura di Muammar Gheddafi aveva forti legami, ed in particolare economici, con l'Italia, come dimostra l'accordo quadro di cooperazione tra Libia e Italia firmato nel 1974. L’allora Presidente del Consiglio dei ministri italiano Mariano Rumor e Abdessalam Jalloud, allora Primo Ministro libico, segneranno l'inizio di lunghe relazioni economiche ancora oggi in vigore. 

In effetti, nel corso del decennio, i settori del petrolio e degli armamenti sono stati al centro di questo commercio bilaterale. Si assiste in quel periodo ad uno scambio di know-how e tecnologia messo a disposizione dagli italiani in cambio di una fornitura di petrolio estremamente vantaggiosa. Nel 1977, il 25% delle importazioni della Libia proveniva dall'Italia.

Alcuni esempi dell'intensificarsi del rapporto Italia-Libia

 

  • 1972: punto di partenza degli accordi bilaterali

  • 1976: l'investimento del capitale libico in Fiat

  • 1978: i contratti sottoscritti dalle compagnie italiane nel corso dell'anno ammontano a 2.700 miliardi di lire (ad esempio il contratto Snamprogetti con la Libyan National Oil Corporation di Marsa el-Brega).

  • 2004: l'embargo internazionale sulla Libia è annullato grazie alle pressioni diplomatiche dell'Italia.

  • Tra il 2008 e il 2010: l'ENI investe 28 miliardi di euro in Libia, mentre l'Italia è il maggiore esportatore di armi dell'UE verso la Libia.

  • Fino al crollo del regime dittatoriale: 

La Libia è il maggiore fornitore di petrolio in Italia e il terzo fornitore di gas naturale.

Gran parte del capitale libico viene investito in Italia (Unicredit...)

Paris La Défense

Francia

Relazioni più recenti

La Francia e la Libia stabiliscono una relazione bilaterale solo in tempi più recenti.

Fino agli anni 2000, le relazioni tra i due paesi non sono state sempre amichevoli. Sebbene all'inizio degli anni Settanta siano stati firmati importanti contratti di armamento, le relazioni hanno cominciato a deteriorarsi tra la Libia e le potenze occidentali in particolare quando la Libia è stata bandita dalla comunità internazionale a seguito di sospetti di finanziamento del terrorismo in Europa (ETA, IRA), nonché durante il periodo della guerra in Ciad, negli anni Ottanta.

Le relazioni diplomatiche tra Libia ed Europa hanno comunque ripreso a susseguirsi nel 2003.

A partire da quell'anno infatti la Libia si unisce alle potenze occidentali nella lotta al terrorismo e condanna gli attentati dell'11 settembre 2001. Il dittatore ottiene in questo modo la revoca delle sanzioni europee e l'allentamento dell'embargo statunitense sulle armi e sul traffico aereo. Sotto il Presidente Chirac, una trentina di aziende francesi avviano le loro attività in Libia, tra cui Total, Thales e Areva. Nicolas Sarkozy, allora ministro degli Interni, incontra Gheddafi nel 2005 e continua a potenziare le relazioni franco-libiche durante il suo mandato quinquennale. Sarkozy viene in seguito accusato di aver finanziato la sua campagna elettorale con il denaro libico, e porrà fine alle relazioni amichevoli con il paese poco prima della caduta del colonnello nel 2011.

Alcuni esempi della progressione del rapporto franco-libico

  • 2004: visita del Presidente francese Jacques Chirac.

  • 2005: cooperazione franco-libica in materia di difesa.

  • 2006: contratto francese per la revisione di 12 aerei Libyan Mirage F1.

  • Dal 2007: intensificazione dei rapporti sotto la guida di Nicolas Sarkozy.

© 2021 by Anaïs Costanzo. 

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