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Una guerra internazionalizzata 

Faiez al-Serraj

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Faiez al-Serraj, nato il 20 febbraio 1960 a Tripoli, è l’attuale presidente e primo ministro libico. È l'attuale presidente e primo ministro libico. Entra in carica in seguito agli accordi di Skhirat del dicembre 2015 firmati sotto l'egida dell'ONU. Il suo governo, noto come Governo di Unità Nazionale (GNA), ha sede a Tripoli. Residente a Tunisi, prima della sua elezione, sbarcherà quindi in Libia nel marzo 2016 a bordo di una fregata italiana, a sua volta protetta da navi italiane, per prendere servizio a Tripoli. È l'unico leader libico ufficialmente riconosciuto dalla comunità internazionale. Sul terreno libico, tuttavia, Al Sarraj non detiene il consenso cittadino popolare, e la sua presenza dipende parzialmente dalla protezione delle milizie salafite che gli sono fedeli.

I suoi sostenitori

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Italia

Dalla nomina di al-Sarraj, la penisola italiana ha subito assicurato il suo sostegno al presidente in carica. Storicamente, i rapporti tra Roma e la regione di Tripoli sono sempre stati stretti. Se, all'inizio della crisi libica, l’Italia non si è allontanata dalla previa alleanza che i due paesi intrattengono, è anche per gli interessi che lo stato europeo deve difendere nell’ovest del paese, sede della GNA. Infatti, proprio qui, l’Italia concentra la maggior parte delle sue attività petrolifere. Inoltre, la penisola ha concluso numerosi accordi con il GNA per la sicurezza e la gestione dell'immigrazione clandestina.

Più di recente, l'Italia si è gradualmente allontanata dal suo forte sostegno alla regione occidentale e ha cercato di posizionarsi come mediatore del conflitto, senza dubbio per evitare di essere emarginata dalla questione. A tal fine, il Paese ha organizzato un incontro a sorpresa nel gennaio 2020 con l'obiettivo di portare i due rivali a Roma, sul tavolo delle trattative. Questo proposito si è rivelato tuttavia un fallimento, quando Al Sarraj ha annullato la sua visita all’ultimo momento.

Il 22 ottobre 2020, il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano Giuseppe Conte ha ricevuto con riservatezza il capo della GNA, con il probabile obiettivo di riaffermare la sua posizione iniziale di fronte al leader politico libico, poiché i tentativi di mediazione precedenti non hanno dato frutti. Allo stesso tempo, tuttavia, Al Sarraj ha firmato importanti accordi marittimi nel 2019 con la Turchia, che intende intervenire sempre più nella regione. Questi accordi segnano un’importante punto nell’alleanza Roma-Tripoli, dal momento che l’UE non intrattiene storicamente buoni rapporti con la Turchia, e l’Italia dovrà dunque prendere le sue precauzioni. 

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Turchia

La Turchia ha acquisito solo recentemente un ruolo chiave nella regione occidentale, ma è diventata interventista in misura sempre crescente nel paese. Ankara intensifica questa linea sostenendo che qualsiasi soluzione che non includa la Turchia non avrebbe alcuna possibilità di successo. Difatti la Turchia non intende lasciare campo libero, militarmente e diplomaticamente, a paesi che considera rivali della regione.

Recep Tayyip Erdogan sostiene l'Islam politico e simpatizza con l'ideologia dei Fratelli musulmani, proprio come il Qatar, ed auspica quindi ad avere un alleato affidabile in questa regione. Infatti le relazioni della Turchia con i vicini Egitto, Grecia, Cipro e infine Israele, sono estremamente tese, e per questo conta sulla collaborazione con il presidente della GNA Faiez al-Serraj.

Il Presidente turco ha nondimeno interessi economici da proteggere nel Mediterraneo orientale, in particolare nelle risorse di idrocarburi. A tal fine, nel 2019 firma un accordo con Al Sarraj, che gli concede l'accesso alle zone economiche rivendicate dalla Grecia e da Cipro. Inoltre, le coste libiche sono zone di transito per i migranti e rappresentano un mezzo di pressione politica, ed Erdogan aveva già minacciato “di inondare l'Europa di migranti”.

Questa alleanza si traduce sul suolo libico con il rifornimento di armi, droni, veicoli, aerei e caccia, ed è dunque nell'interesse del presidente turco mantenere il potere del GNA in quel luogo, in modo che tutti gli accordi presi rimangano efficaci. 

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Qatar

Così come il suo alleato turco, e a differenza degli Emirati Arabi Uniti e dell'Arabia Saudita, il Qatar è ideologicamente vicino ai Fratelli Musulmani. Ankara e Doha mantengono stretti rapporti. La creazione di una base militare turca in Qatar, il progetto di una base navale turca del Qatar nella città di Misrata e quindi il finanziamento di un quartier generale per i combattenti pro-GNA a Doha, secondo fonti saudite, descrivono le relazioni che questi paesi stanno costruendo.

Il vice-ministro della Difesa del Qatar Salah Al-Namruch, inoltre, ha fatto presente di aver raggiunto un accordo con Ankara per l'invio di consiglieri militari in Libia occidentale a sostegno della GNA.

L'obiettivo del Qatar sarebbe quindi quello di rafforzare la sua influenza ideologica nella regione libica e di contrastare l'asse Emirati Arabi Uniti-Arabia Saudita-Arabia-Bahrain-Egitto, che lo accusa di finanziamento del terrorismo

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