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Italia e Francia

La rivalità

Non appena cade la dittatura di Gheddafi, il Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) indice nel luglio 2011 delle elezioni libere e democratiche, alle quali partecipano numerosi cittadini libici, sebbene questa rappresenti la prima volta per la gran parte della popolazione, che aveva conosciuto unicamente la dittatura.

Nonostante l’esperimento elettorale, il nascente processo democratico viene bloccato da numerosi fattori. Da un lato, all’interno del paese, i conflitti e le divisioni che la società civile fronteggia, con la profusione delle armi, il crollo delle istituzioni di Gheddafi e la crescente insicurezza politica, colpiscono ulteriormente uno stato già in crisi. Dall’altro, in materia di politica estera, gli interessi in contrasto delle potenze straniere completano l’impedimento a qualsiasi forma di stabilità e di possibile soluzione pacifica in un momento critico ma decisivo. 

Le grandi potenze straniere contribuiscono al sostegno finanziario e politico dei principali protagonisti della politica libica, nel loro stesso interesse e con l'obiettivo di ottenere vantaggi economici e strategici a lungo termine. È in questo quadro che Francia e Italia intervengono, infatti, fino alle operazioni militari dirette, intensificando così una crisi che costituisce anche una mancanza di sicurezza per gli Stati europei. 

© 2021 by Anaïs Costanzo. 

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